lunedì 23 luglio 2012

GIORNI DI VOLO



Come sempre: far partire la musica e poi iniziare a leggere.



Tante cose. Tante tante tante cose. Tra questa "tantità" la maggior parte son gioie: mie, altrui, nostre. Ci sono anche fatiche, dolori da accogliere, confidenze da raccogliere, sensi di colpa da allontanare, errori, sbagli, peccati da perdonare. È una grazia continua. Una grande fortuna, come direbbe il mondo, con un certo senso di casualità. Ma noi, al caso, non crediamo. Crediamo all'amore. E l'amore non è mai un caso!

Tra queste tante cose e parole che passano e ci formano (perché ci danno la loro bella forma quando queste cose e parole sono cose e parole buone) ci sono alcune che tornano come poesie, come racconti, come storie ascoltate da bambini e che ora non sembrano più tanto banali.
È il racconto che parla di gatti e di gabbiani. Gatti dal cuore grande e gabbiani dalle forti ali: il modello da imitare per volare alto nella vita e non accontentarsi di sguazzare nella mediocrità di fango e fogne.
È la storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
Quando lessi per la prima volta questo libro, alla fine piansi, per la bellezza, per il coinvolgimento, per la verità di quelle parole scritte da un poeta che come tutti i poeti ha voluto raccontare la realtà creando un mondo tutto suo. Poi quel libro lo abbiamo fatto diventare l'esperienza da proporre a bambini e ragazzi in vacanza per qualche giorno tra i monti.
Ora, a distanza di qualche giorno da queste settimane di vacanza, quel racconto-poesia è diventato vero, nei ringraziamenti, nei ricordi, nelle lacrime di gioia delle cose belle vissute insieme. Ora il magone e la nostalgia di mamma e papà si sono trasformati nella voglia di volare, sempre e solo alto, ricordando che per volare bisogna sì avere le ali, avere un "gatto" che ci insegni a librarci nell'aria e tanti amici che ci diano fiducia, ma occorre soprattutto una grande dose di coraggio che ci permetta di osare. 
In questi giorni di campeggio solo chi ha osato "guardare il cielo con i piedi per terra" è riuscito a volare. Anche se è partito con le ali un po' ammaccate, con qualche peso di troppo o senza voglia di spiccare il volo. Bambini ed animatori.
Vola solo chi osa farlo!

Noi abbiamo osato...

...e ora siamo davvero belli!