martedì 10 agosto 2010

HO VISTO LE STELLE



Martedì 10 agosto. San Lorenzo. Molti stanno aspettando questa notte. Verranno espressi desideri di un intero anno. Desideri di amore, di felicità, di fortuna. Purtroppo quest’anno non penso di riuscire a vederne molte di quelle stelle. La luce del cielo è difficile da guardare quando è pieno di luci umane. Penso sia sempre così. Quando il Cielo si riempie troppo di “cose” umane non è più Cielo. E così, delude. E se il cielo delude dove si guarda se non per terra?
Cercando sempre di guardare il cielo, tenendo i piedi per terra, ricevo in giornata un sms di una amica. Di una cara amica. Compagna di banco per cinque anni di vita. Compagna anche nella strada del ritorno a casa quando la fatica delle ore scolastiche iniziava conversazioni straordinariamente indimenticabili. Mi ricorda la poesia del Pascoli dedicata a questa giornata. La prof (La Prof!) ce l’aveva fatta leggere al liceo.
Non ricordandomelo assolutamente, cerco il testo su Internet e lo trovo con parafrasi a fronte.

San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!


Triste?
Molti di noi questa notte guarderanno piangere il cielo. Sarà la notte in cui dalle stelle cadranno sogni che diventeranno depiuablativamente desideri. Quando il cielo piange l’uomo desidera. Ma cosa desidera?
Sembra essere la notte della mancanza: a noi qualcosa al cielo pure! A noi un chiedere al cielo il piangere. Perché tanta nostalgia? Domanda retorica…
Il cielo, come sempre, è disposto per ciascun uomo a perdere una stella.
Mica male, eh!?!
Dreamers di tutti i tempi, buona notte!


QUOTATION: dott.sa: “questo è uno degli esami più fastidiosi che possa fare. È pronto?” Paziente: “mi dica cosa devo fare” dott.sa: “beh, se vuole urli!

13 commenti:

  1. BEH,IL CIELO FA RIFLETTERE PENSARE...IL SUO PIANGERE FA BENE ALL'UOMO,CI FA QUESTO FAVORE..CI FA CAPIRE TANTE COSE.ANKE SOL OGUARDANDO LE STELLE..PERCHE' FINKE GUARDEREMO IL CIELO, CREDEREMO ANKORA IN QUALCOSA!

    RispondiElimina
  2. io ho sempre pensato come mi ha tramandato la tradizione e la mia mamma mi raccontava: sono le lacrime del diacono Lorenzo, che per Amore ha dato la vita...

    RispondiElimina
  3. Da sempre all'uomo mancano le stelle, da quando, ai primordi del mondo egli alzava gli occhi al cielo e rimanevo stupito della sua bellezza,di quella complessità di vita che indubbiamente esso porta in sè, certificata o non! E quando alfine egli doveva abbandonare quelle stelle la mattina ne sentiva un bruciante desiderio; tanto che coniò anche il termine de-siderus, MANCANZA DELLE STELLE. Non so a te, ma a me queste stelle mancano, tanto e chissà se davvero ci sarà ancora un tempo quando l'uomo per vederle dovrà smetterla di essere uomo, perchè a quanto pare, le due situazioni entrano in conflitto.

    RispondiElimina
  4. Anonimo: forse per vederle l'uomo dovrà diventare più uomo, un vero uomo! no?

    RispondiElimina
  5. a Coscalia, villaggio del sud est della Moldova, il cielo e le stelle sembrano piu' vicini!
    ciao andre :)
    Fra

    RispondiElimina
  6. ciao, Fra!
    chissà come mai sembrano più vicini?
    :)

    RispondiElimina
  7. Diventare più uomo, un vero uomo...hai ragione eppure tutto questosembra che non porti a nulla di meglio: chissà il vero uomo cos'è o meglio com'è?

    RispondiElimina
  8. io un modello ce l'avrei..
    mi fido poco dell'Uomo che va oltre se stesso (l'oltre Uomo, il super Uomo). Sarò limitato, ma mi piace guardare all' Uomo che "si è immerso in maniera sconvolgente in quello che siamo noi" per insegnarci ad essere come lui. Che sia il punto di contatto tra il Cielo e la Terra?

    RispondiElimina
  9. Sai mi sembra tanto un discorso tra sordi, o meglio il sordo (cieco in questo caso) sono solo io, però non riesco proprio a vedere l'uomo in un Uomo solo, e alfine noi quest'Uomo quanto seguiamo o ancor meglio, quanto ci proviamo? Era qui che il mio discorso s'inceppava fin da subito...purtroppo!

    RispondiElimina
  10. Beh, certo. Se ci guardiamo in giro, a tutti i livelli (tutti! i livelli!) è abbastanza evidente che siamo lontani anni luce dal seguir-lo o anche solo provare a farlo.
    Ma dimmi: tu vuoi camminare da solo? E gli altri (quasi) sette miliardi di u-omini dove li mettiamo?
    come dice uno che conosco "la verità si cerca insieme!"

    RispondiElimina
  11. E dimmi tu invece Pastore di Anime, sei sicuro che è la Verità che cerchiamo? O forse essa è solo un modo per arrivare al fine ultimo, l'armonia con il creato?

    RispondiElimina
  12. proprietà commutativa...di termini. La fame è fame, la sete è sete. E quel bisogno mi sa che è un po' di tutti. :)
    Grazie per il titolo, ma per ora mi limito ad essere anche io pecora, in cerca di Pastore!

    RispondiElimina
  13. BELLO ANDRE COMPLIMENTI!!!! FANNO RIFLETTERE MOLTO E CAPIRE TNT COSE!!!!

    RispondiElimina