sabato 7 agosto 2010

IL POSTINO

"Il postino arriva e mi porta Avvenire, come tutti i giorni, quando sono a casa.
Il postino oggi è in ritardo: arriva alle 12.45. Mi vede, sulla porta e sorride, forse un po' imbarazzato. Mi chiede: "La do a lei?". Mi avvicino e prendo la posta, scocciato. Il giornale preferisco leggerlo al mattino presto, non dopo pranzo!
Ricevo il quotidiano del partito, due buste e una rivista in abbonamento. Entro in casa ed è già ora di pranzo. Appoggio allora la posta sul mobile, distrattamente.
L'editoriale del giornale è firmato "strano", un nome amico. Sorrido.
Perdono il postino in contumacia e dico: "Mangio tra poco". Mi siedo in camera mia, guardando fuori dalla finestra e dicendo tra me a Dio: "Allora non sei in vacanza!". Sorrido ancora. E' bello sorridere! E' bello avere motivi per farlo! E' bello cercare motivi per far sorridere la vita, anche se non sempre nella vita le cose vanno per il verso giusto. Ma per questo basta aspettare...
Leggo. Un editoriale? Un articolo? Un pensiero? Un' omelia alla realtà?
Forse tutte queste cose. Padronanza del lessico (vorrei vedere!), sensibile attenzione all'attualità, citazioni delle parole di vita. Straordinario. O, meglio, come dice un mio amico, "spettacoloso".
Dà speranza a un povero e ignorante discepolo del Maestro di Nazareth leggere parole così cariche di senso. Eidetiche!
Soprattutto in momenti in cui le spine nella carne si fanno sentire. Quando la povertà della natura umana obbliga a pensare che fragili nasciamo e fragili dobbiamo vivere. Quando qualche sofferenza, un po' di malattia, il dolore degli altri ridimensionano il senso di onnipotenza dei pensieri e delle azioni di un giovane che incontra un uomo, l'Uomo, che scopre un dio, il vero Dio, che gli cambia la vita. L'onnipotente è Dio, non io!
Delusioni e attese di un discepolo.
E gioia nello scoprire la grandezza di Colui che chiama a diventare come Lui: deboli fino alla morte per risorgere alla vera vita!
Alle donne che piangono al sepolcro, a Pietro codardo e fallito, al giovane Giovanni, deluso nei suoi sogni adolescenziali, e, in qualche modo, anche agli altri nove rimasti a casa, l'angelo disse: "Non temere!".
E oggi, un messaggero, un postino, sorridendo, l'ha detto anche a me!
"



QUOTATION: “Proteggimi dalla grandezza che non si inchina davanti ai bambini” Gibran Kahlil Gibran

2 commenti: