venerdì 13 agosto 2010

MONDO

Abito in un quartiere di martiri, nella via di un pastore protestante. Il mio quartiere è alla periferia di un pacifico paese, nell’interland di una grande città.
Abito su di una collina, circondata da anelli di strade e viali alberati. Su questa collina c’è un castello. E io in questo castello ci vivo. Nel cielo volano spesso aeroplani che tracciano linee acrobatiche a tutte le ore del giorno. Come api intorno a noi, fiori.
Abito in più posti di una città dall’altra parte della seconda capitale. Abito in una casa che non è mia e mi sposto con un velocipede a due ruote per le vie di quel luogo.

Ho abitato piccoli paesi con pecore e nel cielo tante stelle.
Ho abitato sobborghi degradati, banlieue italiane, dove ragazzi con tanti sogni li bruciano dormendo in strada.
Ho abitato le vite e i desideri più profondi di ragazzi, giovani, adulti che cercano la felicità continuando a guardare in cielo e credendo ancora. Sperando ancora. Senza illusioni.

Abito questo tramonto, insieme a quello stormo di passerotti che, da alcuni giorni, ha deciso di abitare insieme a me, a casa mia.
Casa mia. Dov’è casa mia, se non in tutto il mondo?


QUOTATION: "Uomini...figli...più li guardo, più li canto, più li ascolto,
più mi convincono che il tarlo della vita è il nostro orgoglio
" Cesare Cremonini - Mondo

1 commento: