lunedì 25 ottobre 2010

BEATA, cioè FELICE!

C’è una bellezza che mi attrae, un profumo, un colore, un fiore…
C’è un fiore in più in quello straordinario luogo che è il giardino di Dio, al quale, in un modo o nell’altro, tutti siamo diretti, perché aspettati. Quel fiore è una viola: bella, perché attratta dalla Bellezza stessa!



Si, ma, perché è beata? Cosa ha fatto??

È la domanda più frequente che sento quando parlo di lei alla gente. Quando dico la mia contentezza nel saperla beata, cioè Felice perché si trova al cospetto notevole di Dio, in tanti si chiedono cosa abbia fatto di così straordinario per essere riconosciuta come una figura importante, per essere ricordata addirittura sul calendario (14 gennaio).
Dopo aver dato la risposta mi chiedo: non basta essere se stessi per essere persone straordinarie? Non basta accettare quello che si è (cosa per molti non facile, lo so) per dirsi, quando ci si guarda allo specchio, quanto è bello vivere la vita che ci è stata donata?
Non bastano le cose semplici, nascoste, anonime?
Pare di no…
Occorre sempre un po’ di pubblicità, di esagerazione, di eroismo se si vuole essere considerati in questo mondo. Pena poi, nel caso non ci si riesca, il piangere - realmente o virtualmente - e chiedersi il perché.
Non so se sia un’eroe (il femminile di eroe non mi convince molto, preferisco l’aiuto dell’amica apostrofo) una donna, una suora, che fa della sua vita un impegno per la dolcezza, un viaggio verso la Bellezza, che è la piena umanità di Gesù. Per qualcuno possono essere solo parole.
Per lei, Alfonsa, è la beatitudine, la felicità, la Vita!

Maestro, cosa devo fare per avere la vita?


QUOTATION: “qualunque cosa tu faccia quel seme crescerà e diventerà un pesco. Magari tu desideri un melo o un arancio, ma otterrai un pesco” maestro Oogway, Kung-Fu Panda

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