mercoledì 9 febbraio 2011

AVANTI TUTTA!


xk vuoi diventare prete?
dopo tutta questa strada!
non ti potrai sposare
Fidanzare
Figa fai il serio

Un ragazzo di 15 anni, da poco conosciuto, mi ha scritto queste parole. Prima di pubblicarle gli ho chiesto il permesso. E lui me lo ha accordato.
Non in molti comprendono il passo che, da qui a qualche mese, dovrebbe arrivare a una scelta. A dire la verità pensavo che le incomprensioni da parte del mondo potessero essere maggiori. Parlavano di insulti sulla metro, di gente che si “toccava” in parti cosìdette “porta fortuna”, di bestemmie da parte di sconosciuti… . O sono sbadato io, oppure non ho mai incontrato nessuna di queste persone. Ho trovato invece molta curiosità. Sì, a volte qualcuno ti guarda con un po’ di insistenza. Forse non te lo aspetti tutti i giorni di trovare sulla carrozza del treno uno vestito da prete. Ma nessuno mi ha mai trattato male.
La domanda di quel ragazzo me la pongo tutti i giorni. Non c’è nulla di scontato o banale in quella domanda, perché la risposta è tutt’altro che banale e scontata. Occorre ripetersi ogni giorno quella domanda per provare ad avvicinarsi sempre di più a una risposta. È una domanda che assomiglia tanto a quel “ma chi te lo fa fare?” che tanti altri mi chiedono. In genere me lo chiedo anche io alla fine della sera. Come esame di coscienza uso un murales. Sì, sarò matto, me lo dicono in tanti (e quelli che non me lo dicono o non lo pensano o non mi “sorridono” più), ma quella scritta mi aiuta ogni sera a fare il punto della situazione.
Alla fine della sera l’importante è avere amato...” mi chiede ogni volta di guardare ad ogni occasione persa per poterlo fare, mi chiede di capire se veramente so amare, se le decisioni, le parole, i gesti che compio sono quelli giusti. Se in quella giornata ho imparato veramente ad amare guardando all’Unico che può insegnarmi a farlo sul serio. Ogni giorno tante sorprese, ma forse è anche questo che rende bella la vita.
Oggi c’è anche un’altra cosa che rende bella la mia giornata.
Si chiama Benedetta.
Benvenuta!


16 commenti:

  1. GRAZIE Andrea ...
    Un'amica!

    RispondiElimina
  2. Avanti tutta. E' l'unico modo. Qualcuno dice: "O l'amore lo prendi tutto, o fa male". L'immagine è...beh, un po' forte, ma rende l'idea. Certo è che per poter dir "avanti tutta" bisogna aver ben chiaro dove si vuole andare. E poi bisognerebbe essere anche partiti. Finchè non dirò "avanti tutta" anche io il procedere sarà lento, troppo singhiozzante, in un certo senso anche più faticoso. Non so esattamente dove voglia arrivare. E non sono nemmeno esattamente partito.
    Il difficile penso sia proprio partire.

    Beh, ma la meta è certa...

    A.nonimo

    RispondiElimina
  3. "Non so esattamente dove voglia arrivare" .. "ma la meta è certa".
    Che dire? C'è un po' di confusione?
    Il tuo modo di scrivere: quello sì, mi fa impazzire. Evidenze simboliche, elisioni nei verbi, le contraddizioni, la "firma" a.nonima.
    Cerco di immaginare chi sei. Penso di saperlo.
    Ciao!

    RispondiElimina
  4. "Alla fine della sera l'importante è avere amato"......e allora perchè farlo proprio da prete?
    La sua scelta, caro Andrea, certamente riempirà di gioia qlcuni e di tristezza altri, mi riferisco a quelle persone che non potranno viverla nella assoluta totalità: una moglie, un figlio, una famiglia.
    Non è una scelta egoistica la sua?

    RispondiElimina
  5. Ultimamente mi capita spesso, caro Anonimo, di comprendere come le cose più belle che ci capitano nella vita siano in realtà dei doni. Un dono, per essere vero, lo si riceve senza aspettarlo, lo si accoglie dicendo “Grazie”. In genere mi pare che l’amore sia un dono: lo ricevi, senza aspettarlo, lo accogli dicendo grazie. Non pensi alla donna che incontrerai, di cui ti innamorerai, con la quale vivrai tutti i giorni della tua vita. Non pensi al dono d’amore che può essere un figlio (un dono nel dono), ma lo accogli, percependo tutta la forza della vita, nella debolezza e piccolezza di una creatura che viene al mondo (tra parentesi: Benedetta è mia cugina ed è nata proprio in quei giorni). Anche l’amore di Dio “funziona” così: perché abbiamo un solo cuore per amare! Con quel cuore noi amiamo una donna, un uomo, un figlio, un amico, un Maestro. Che un giorno passa, ti fissa negli occhi e di dice: “Seguimi!”. Un teologo protestante, morto nei campi di sterminio nazisti, D. Bonhoeffer, diceva che all’amore si può resistere o arrendersi. Resistere all’amore allontana dall’amore, rende egoisti. Ma arrendersi può generare soltanto altri frutti di amore. Per questo non è una scelta egoista. Rimane il monito di quel murales, valido per ogni amore, per ogni vocazione, matrimoniale o alla vita sacerdotale e consacrata. Alla fine della sera c’è una sola cosa che conta: aver amato.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  6. Buona sera Andrea,
    riportandomi alla mente Bonhoeffer ho ricordato una sua celebre frase che riporto testuale:“Essere cristiano non significa essere religioso in un determinato modo, fare qualcosa di se stessi (un peccatore, un penitente o un santo) in base ad una certa metodica, ma significa essere uomini. Cristo crea in noi non un tipo d'uomo, ma un uomo. Non è l’atto religioso a fare il cristiano, ma il prender parte alla sofferenza di Dio nella vita del mondo”. Ecco sono queste frasi che mi fanno venire tanti dubbi sulla reale spontaneetà e naturalezza del farsi preti e di donarsi totalmente a Dio.
    Buona serata,
    Miriam

    RispondiElimina
  7. Buona sera, Miriam.
    Se dovessi intenderlo come un lavoro, direi che, quantitativamente, ho molte più occasioni di donarmi a molte più persone in questa scelta, che in altre.
    Ma, ovviamente, non è un lavoro! E la quantità non è assolutamente una virtù! Mi pare poi di leggere anche un'altra domanda, sulla spontaneità, sulla naturalezza di una scelta di questo tipo. Forse in altri tempi, in altre epoche, decidere di "farsi prete" poteva essere una scelta di ripiego, magari di interesse. Oggi di sicuro non lo è più. E non lo è nemmeno per me. Lo era anche il matrimonio (cristiano) e anche per il matrimonio direi che oggi non è più così. Mi pare di leggere una fatica a interpretare sacerdozio e matrimonio come a due vocazioni cristiane di uguale dignità. Potremmo parlarne (scrivere) per ore. Sinteticamente mi viene da dire che, come nessuno si sposa se non ama e non è amato da un'altra persona, così nessuno decide di diventare sacerdote se non c'è un amore gratuito che chiama e convince a dire "Eccomi!".
    Succede nel Vangelo, succede anche ai giorni nostri.
    Buona serata!

    RispondiElimina
  8. Buona sera Andrea,
    ritorno con piacere a visitare il suo blog perchè vi trovo parecchi spunti per riflettere. L'amore è il "soggetto" che spesso fa capolino nei suoi interventi e di profondo Amore anche in questa occasione sta parlando. Ultimaente mi chiedo spesso cosa sia l'amore. Forse il raggiungimento di un equilibrio, non solo spirituale, che nel prendere e donare arreca minor danno possibile agli altri?
    Nella sua scelta è sicuro di non aver provocato dolore alcuno nelle persone a lei vicine?
    Nel "pacchetto" Amore è compresa anche una buona dose di egoismo?

    Buona sera,
    Miriam

    RispondiElimina
  9. Io capito quì per caso. Sento parlare d'Amore e mi fermo, leggo i vostri scritti, rifletto e per quanto mi riguarda arrivo ad una conclusione. L'Amore con la A maiuscola, come lo scrivete voi, è sacrificio, è donarsi totalemnte, è regalare la propria vita agli altri.
    Purtrobbo, ma non voglio fare di tutta l'erba un fascio, fatico parecchio ad immaginare il connubio amore-vita sacerdotale. Piuttosto collego più facilemnte Amore con vita missionaria.
    Buona serata.
    Giovanna

    RispondiElimina
  10. Miriam: non penso di aver provocato "dolore" ad alcuna persona a me vicina. Potremmo chiedere a queste persone però..

    Giovanna: forse ha conosciuto sacerdoti poco contenti di esserlo. Essere preti è essere missionari. Che lo si faccia qui o a migliaia di km di distanza quello che siamo chiamati a fare è annunciare il Vangelo di Gesù Cristo, nella sua totalità. E il Vangelo è quella Parola Buona di cui ogni uomo (ogni!) ha bisogno per vivere. Personalmente mi sento chiamato ad annunciarlo qui, tra la nostra gente, consapevole che il bisogno di quella parola è forte più che mai in questo nostro occidente.
    Faccio davvero fatica a vedere egoismo in tutto ciò. O, almeno, non mi pare sia questa la motivazione che mi/ci spinge a fare questa scelta.

    Ciao

    RispondiElimina
  11. Ho usato il termine dolore forse impropriamente. Ciò che intendevo dire Andrea è che nel momento in cui lei ha manifestato la sua intenzione di avvicinarsi e donarsi totalmente a Dio forse ha disilluso le aspettative dei suoi genitori, dei nonni, di quelle ragazze conosciute fra i banchi di scuola e che avevano immaginato un Andrea diverso.
    Da madre di un quindicenne posso dirle che se mio figlio manifestasse l'intenzione di avvicinarsi alla vita sacerdotale forse, oggi, con i mille problemi che ci sono là fuori e rimettendo in mezzo l'egoismo, sarei anche contenta. Ma non le nascondo il fatto che nel futuro di mio figlio ho immaginato ben altre situazioni, e tra queste anche una donnna e dei figli. Ma è chiaro che finalizzare tutto alla famiglia sarebbe troppo riduttivo in un contesto d'Amore così ampio come lo immagina lei.
    In merito a quanto rispondeva a Giovanna (Giovanna: forse ha conosciuto sacerdoti poco contenti di esserlo) posso dirle che io ho conosciuti tanti preti non-missionari. Non scendo nei particolari ma le assicuro che di Amore in quei sacerdoti ne ho trovato poco.
    A presto,
    Miriam

    RispondiElimina
  12. Ha ragione, Miriam. L'amore, con la A maiuscola, arriva fino a soffrire per l'altro. È questo il bello di voi mamme. Ma le assicuro che la cosa che al massimo può far pensare è il non sapere, il non conoscere. Questa è la mia esperienza. Nessun dolore, di parenti o ragazze. Piuttosto la libertà di chi vuole bene senza voler possedere nessuno. Le assicuro che fa più male legare le persone a sé che lasciarle libere di..volare.

    RispondiElimina
  13. Cosa intende dire quando afferma che "la cosa che al massimo può far pensare è il non sapere, il non conoscere"?
    Miriam

    RispondiElimina
  14. Buon pomeriggio Andrea,
    Le sue parole sono davvero belle, entusiasmano l'anima e ci danno la possibilità di sperare che l'Amore sia gratuito.
    Filippo

    RispondiElimina
  15. Miriam: intendo dire che quando non si conosce un'esperienza o una realtà, magari qualche pensiero (negativo) può venire. Si può anche stare un po' male, a priori, cioè prima di fare esperienza. Una volta capito come funziona ci si rilassa molto, tutti i timori e i fantasmi spariscono e si capisce che quel "dolore" era in realtà una paura infondata.

    Filippo: grazie a lei che mi è passato a trovare e leggere. Cerco di scrivere quel po' di bene che vivo nella mia vita. Magari può essere prezioso anche per altri. Sperare che l'Amore sia gratuito: lo è!

    ciao!

    RispondiElimina
  16. Andrea concordo pienamente con lei. In effetti passiamo troppo tempo a preoccuparci delle cose prima che avvengano. Una volta accadute ci rendiamo conto che non c'era bisogno di starci tanto male.
    Buona giornata,
    Miriam

    RispondiElimina