domenica 10 giugno 2012

SOLO PER DIRE...PAROLE DI GRATITUDINE

Ringraziamenti al termine della mia prima S.Messa a Lainate 

Carissimi, vi scrivo queste parole di ringraziamento, che al termine di questa Messa vorrei rivolgere a tutti e a ciascuno di voi in maniera particolare. 
Scrivo (e leggo) perché in questo momento riesco meglio così ad esprimere quello che ho dentro, quello che provo nel mio cuore: le emozioni, il giusto tremore che si ha quando la vita incontra qualcosa di grande e di vero, come il Signore Gesù.
Vorrei ringraziare davvero ciascuno di voi, fermandomi con ognuno a chiacchierare un po’, a comunicare, o forse in questo momento soltanto a “sussurrare” quello che sto vivendo. Ma capisco che risulta difficile farlo con tutti. Ho scelto allora di affidare tutti voi in questa Eucaristia, che è ringraziamento a Dio per il dono della vita di suo Figlio Gesù: lì, su quell’altare, c’è davvero posto per tutti perché nella mente e nel cuore del Padre buono che sta nei cieli c’è il desiderio di riunire tutti i suoi figli e le sue figlie accanto alla vita donata del Signore Gesù.
Tra di voi, però, ci sono alcune persone in particolare, che vorrei ricordare. Non me ne voglia chi non verrà chiamato o chi avrò, in questo momento così inteso, dimenticato. Siete comunque tutti nel mio cuore. 

Ringrazio per primi Mamma e Papà. 
Senza di loro e il loro amore non avrei ricevuto il dono della vita. Senza di loro e la loro fede non avrei ricevuto il dono del Battesimo, tanti anni fa, e non avrei avuto, forse, la possibilità di camminare seguendo il Signore Gesù. Senza di loro e la loro speranza e fiducia in me non avrei potuto fare nemmeno la metà delle cose che ho fatto: la loro vicinanza negli anni di Seminario, il loro interesse e la loro premura a farmi avere tutto ciò che mi serviva per ben camminare lungo il mio cammino.
Grazie, Mamma e Papà. Che Dio vi benedica!

Ringrazio il carissimo e amatissimo don Ernesto. 
Sembra superfluo dire “perché” ringraziare questo uomo, questo cristiano e questo prete. Chiunque conosca quest’uomo sa dire parole di bene su di lui e percepisce in lui qualcosa di veramente spirituale. Senza di lui non avrei ricevuto il Battesimo, proprio in questa chiesa, l’8 novembre del 1987. Senza di lui non avrei ricevuto per la prima volta la santa Comunione. Senza di lui non avrei professato solennemente la mia professione di fede da quattordicenne. Senza di lui non avrei indossato l’abito talare, il vestito che mi rendeva esteriormente di Gesù e che diceva a tutti il cammino che stavo facendo per diventare suo sacerdote. Grazie a lui, il giorno dell’ordinazione diaconale, ma anche e soprattutto ieri, mi sono potuto rivestire degli abiti sacerdotali, per celebrare quel grazie immenso che è l’Eucaristia. 
Grazie, don Ernesto, anche e soprattutto per la bella vita condivisa in questi anni, nelle chiacchierate informali, nei momenti di vacanza dal seminario, nella attenzione premurosa nei miei confronti. Grazie perché (mi permetto di darti del tu) mi hai voluto bene come un figlio, come tu fai con tutti noi da tanti anni. Grazie perché dopo tanti anni di messa sei ancora innamorato del tuo Maestro come fossi un prete novello. E grazie perché mi sei stato accanto nel giorno più bello della mia vita. 
Che Dio ti benedica! 

Ringrazio il carissimo e amato don Paolo. 
Grazie don Paolo. Per essere qui oggi a concelebrare con me, questa prima messa. Grazie perché senza di te, come ti ho sussurrato all’orecchio ieri mattina fuori dal Duomo, non sarei arrivato qui ad essere prete di Gesù. Mi hai dato fiducia quando ancora ero piccolo, mi hai ri-accolto in oratorio, come non mi fossi mai allontanato; mi hai dato fiducia, credendo in me, nelle mie capacità; mi hai illuminato con il tuo esempio e proprio il tuo esempio di instancabile annunciatore del Vangelo in mezzo a noi è stata l’immagine corrispondente al desiderio che portavo nel cuore da un po’ di tempo, da quando insieme, abbiamo percorso le vie di Perugia, sulle orme di Francesco. “Non la passerete liscia” diceva il libretto che avevi preparato per noi. Era vero! qualcuno di noi... io, non l’ho passata liscia. Ho deciso di prendere sul serio quel desiderio che il Signore aveva messo nel mio cuore e di guardare e imitare l’esempio che mi davi. Grazie perché mi hai accompagnato in tutti questi anni. Grazie per il dono della vita a noi giovani e ragazzi di Lainate per gli undici anni che sei rimasto con noi. 
Che Dio ti benedica! 

Ringrazio i preti giovani di questa comunità: don David, don Gabriele, che hanno preso il testimone dei loro predecessori e stanno guidando la nostra comunità cristiana verso ciò che la Chiesa di Milano chiede alle parrocchie: un lavoro di comunione e di corresponsabilità. Grazie don David e don Gabriele per l’affetto e la vicinanza che avete avuto soprattutto in questo ultimo anno, per me. Grazie per tutto quello che avete preparato e fatto per questa festa di prima messa. Grazie perché donate ai piccoli e ai giovani delle nostre comunità la vostra giovane vita di preti innamorati di Gesù.
Che Dio vi benedica! 

Ringrazio don Vittorino, mio nuovo parroco, che mi ha accolto come un padre a Brugherio e insieme condivide con me la vita e la passione di annunciare il vangelo ai tanti fratelli e sorelle che il Signore ci ha affidato. Che Dio ti benedica, don Vittorino, e benedica la nostra missione a Brugherio! 

Ringrazio i preti che hanno voluto concelebrare con me questa mia prima santa messa. A titolo diverso ho motivo per dirvi grazie, perché ci siete stati, ci siete e spero ancora sarete. Aiutatemi, con la bontà della vostra amicizia a diventare un prete-prete. 
Che Dio vi benedica! 

Ringrazio i preti che in questi anni ho incontrato per diversi motivi sul mio cammino, coloro che mi hanno accompagnato nel servizio pastorale nelle loro parrocchie e chi ora mi accoglierà da prete. 

Ringrazio le nostre care e amate suore, di oggi e di ieri.
Grazie a voi, perché come per tutti noi, mi siete state sorelle, madri e amiche! Sempre vicine nella preghiera e nella vita. Grazie perché ci siete anche oggi. Pregate sempre per me!
Che Dio vi benedica! 

Grazie a tutti i miei parenti che con me condividono questa indicibile gioia: i nonni, preziosi come l’oro!, gli zii, le mie cugine, i miei tanti prozii e persone vicine alla mia famiglia. Sempre, ma soprattutto in questi ultimi mesi, ho sentito la vostra presenza sostenere il mio cammino. Spero di poter contare ancora e sempre su di voi.
Che Dio vi benedica!

Ringrazio con tanta commozione e gratitudine chi, oltre ai miei genitori e ai miei preti, mi ha insegnato la bella e seria arte della vita: i miei insegnanti. Che bello e che commozione vedervi qui in tanti: Simonetta, amata e dolce maestra all’asilo, Nadia e Annamaria, maestre-mamme delle scuole elementari (mamme, perché prima di uscire da scuola, ogni giorno vi fermavate sulla porta della scuola per dare a tutti noi un bacino e noi facevamo la gara per darvi il nostro bacino!); e voi, carissimi e amati professori del liceo Grassi, che mi avete aperto la mente e il cuore negli anni delle superiori, che in maniera diversa avete portato con me tanta pazienza (soprattutto nelle materie scientifiche) e mi avete aiutato a crescere. Se sono qui oggi, è anche grazie a ciascuno di voi, perché mi avete preso per mano quando ancora non sapevo camminare e mi avete, a poco a poco, insegnato a volare.
Che Dio vi benedica! 

Un grazie particolare ai compagni di scuola che hanno condiviso con me tante gioie, fatiche e che oggi sono qui con me! Grazie per l’amicizia che mi avete donato e continuate a donarmi. 
Che Dio vi benedica! 

Grazie a voi speciali amici dell’87. 
Con voi, forse, non ho bisogno di aggiungere descrizioni. So tutto il bene che mi volete e voi il bene che vi voglio. Vi ringrazio per tutto quello che insieme abbiamo condiviso: la gioia di diventare uomini e donne; i pianti di quando due di noi, Stefano e Mirko, hanno lasciato questa nostra terra per andare ad abitare in cielo insieme agli angeli; l’impegno nelle cose di sempre che ci hanno fatto diventare grandi. Grazie per l’impegno che avete messo nel preparare questa mia e nostra festa.
Che Dio vi benedica! 

Ringrazio i tanti giovani e ragazzi che in questi anni di Seminario ho potuto incontrare e conoscere grazie al Signore Gesù e che oggi hanno voluto essere presenti. Voi sapete chi siete e vi vedo qui oggi. Grazie, perché abbiamo condiviso la vita proprio grazie al Signore che ci ha fatto incontrare. 

Grazie a tutti i giovani, i ragazzi, i bambini dell’Oratorio san Giovanni Bosco. I miei catechisti, chi con me ha condiviso i diversi compiti negli anni scorsi. 

Ringrazio il Seminario e i suoi educatori, che mi hanno accolto come a casa per tanti anni, prendendosi cura della mia vocazione e aiutandomi a dare compimento a quanto il Signore mi chiedeva. 

Ringrazio i miei amici preti, coloro che prima di me hanno detto il loro eccomi e sono davanti a me come un faro che illumina il cammino. 

Grazie agli amici seminaristi che hanno voluto essere presenti con me e noi tutti. Con me avete portato molta pazienza e mi siete sempre stati fratelli. Spero, con la mia gioia, di testimoniarvi la bellezza di questo cammino che a voi chiede, in maniera diversa, ancora alcuni passi. Che Dio vi benedica e vi conduca a vivere la stessa gioia che provo in questo momento!

Grazie agli amici di Brugherio: belle vite che il Signore mi ha affidato perché parlassi loro di lui e a Lui di loro. Con voi ora, inizia la mia missione di prete. Aiutatemi a rimanere sempre me stesso, ad innamorarmi sempre più del Signore Gesù e a non avere paura di darvi sempre la vita, fino alla fine.
Che Dio ci benedica! 

Grazie a voi tutti, che siete venuti qui, oggi. Avete voluto condividere con me questa mia grande gioia. Con voi tutti mi sento in debito: di gratitudine, di preghiera, di vita. Spero di riuscire, con il dono della mia vita, con la preghiera e con l’affetto che provo per voi, a poter colmare almeno in parte la differenza che c’è tra il tanto bene che mi volete e quello che ne provo io per voi. 
Grazie e che Dio vi benedica tutti! 

Vorrei concludere queste mie parole, invitandovi a fare una cosa che a me piace molto: cantare per Gesù! Ho scelto un canto, come ringraziamento per questa prima messa, a me molto caro: “Niente vale di più”. E’ il canto che noi ragazzi dell’87 abbiamo scelto per la nostra Professione di Fede, nel 2001. Lo affido a ciascuno di voi, come canto, come preghiera, come meditazione. 

Forse - anzi ne sono certo - tra di noi c’è qualcuno o qualcuna che ha bisogno di queste parole, come io ne ho avuto bisogno tanto tempo fa. Come ieri ha fatto l’arcivescovo Angelo invito tutti voi, giovani e ragazzi, a non avere paura della vostra vocazione, sia essa a costruire una bella famiglia o a seguire il Signore nella vita da preti o da religiosi consacrati. Davvero Dio non toglie nulla e dona tutto. E non è retorica: penso e spero di avervi testimoniato la bellezza di una vita vissuta, di una pace donata, di un amare tutti e fino alla fine, così come ci ha insegnato Gesù. 

Grazie!
Vi voglio bene. 
E che Dio vi benedica!

1 commento:

  1. "Grazie, perché abbiamo condiviso la vita proprio grazie al Signore che ci ha fatto incontrare"

    credo sia una delle frasi più belle

    ringrazio il signore per averti incontrato sul mio cammino

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