domenica 12 dicembre 2010

TOCCARE LA GIOIA



Tutto quello che ci circonda (persone, cose, ambienti..) noi lo possiamo comprendere a partire da alcune capacità che possediamo fin dalla nascita.
Possiamo vedere un tramonto, ascoltare una canzone, annusare un profumo (o una puzza!), gustare un torta al cioccolato, toccare una persona.
Di immagini, di suoni, di odori, di gusti ne abbiamo a decine, a centinaia riempiono le nostre giornate, a migliaia formano la nostra vita.
Ci sono poi i “tocchi”. Quelli sono un po’ più rari.
Il “tatto” è una sensazione “a km 0”, serve vicinanza perché si possa toccare o essere toccati. Bisogna stare vicini, o almeno abbastanza vicini.
Altrimenti non si tocca proprio nulla.
Ci serve un con-tatto.
Un contatto si ha quando di fronte a noi c’è qualcosa da toccare, qualcosa che già abbiamo visto, che già abbiamo ascoltato, probabilmente annusato.
Si contatta qualcuno quando si vuole fare esperienza di quel qualcuno:
con il cellulare, in chat, su Facebook…
Abbiamo bisogno di contattare, di contatto,
per conoscere qualcuno, per essergli vicino,
per volergli bene.

La gioia, per riempire una vita, ha bisogno di essere toccata. A volte baciata. Spesso mangiata o – meglio ancora – mangiata spesso!
Perché non c’è nulla da fare: o la vita la vuoi ricevere tutta intera da chi continuamente te la dona o non la ricevi per niente. Rimanendo un po’ così, “turbato”; come una città superata dai “grandi eventi” di un piccolo borgo, come un re geloso del suo stesso regno.
Pieni di invidia, di rabbia, di nero, di nulla.
Niente tocco, niente gioia, niente vita.

Questa attesa, che rapida conduce alla memoria di una luce con la quale vogliamo essere illuminati; che ci aiuta ad ascoltare con il cuore ogni sussulto di vita; che svegliandoci dal sonno della mediocrità e dell’in-differenza ci fa accorgere degli altri, ci insegna che il nostro desiderio dimora in questo: nel bisogno, vitale, di toccare la gioia!

4 commenti:

  1. "No, forse, bho" e tante risate. Qualche timido "si". L'affermazione del comodo "non posso", del succulento e compassionevole disorientamento. Tra tutti questi raffaelliani carràesi tocchi e toccate varie, sembra, con benevolenza, che gli unici 'toccati' siano questi 70 "monchi", per scelta viene da chiedersi. Poi, per usare un pò di matematica evangelica, vi è la certezza che altri 70 volte 7 uguali a questi, tocchino ogni giorno.Vedozero vs Vedobene.Che sia colpa della troppa digitalizzazione dei rapporti, viene da chiedersi,con la presunzione di aver trovato la causa.Curiosa poi omonimia nella regia, che si spera si accorga prima o poi con la sua 'visione zero' dei tanti tocchi di gioia che avvenengono.Ogni giorno.Anche tra i compagni di questi.E molto più che 70min servirebbero per contenerli tutti con completezza e giustizia..ma,forse,non farebbero notizia e non meritano spazio nella sponsorizzazine della Vedozero solution.
    Mx

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  2. Caro Mx, alcune osservazioni.
    La prima è che Lei scrive criptico, come il mio amico Johnny. Ma è proprio perché siete entrambi amici miei che riesco a capirvi.
    E la cosa mi fa felice.
    La seconda cosa che mi fa felice è che la provocazione ha funzionato, anche con Lei. Ha provocato la Sua memoria, la Sua vita. Ha suscitato una risposta.
    E in fondo ha confermato la "mia" tesi: per vivere la vita nella sua essenza bisogna toccare la gioia, con mano!
    Porti gli auguri di Natale alla Sua famiglia e buone britanniche cose, a presto..

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  3. Caro aNdRe,alcune risposte.
    La prima è che chi scrive troppo chiaramente e direttamente è primo di cura e raffinatezza. Nei propri confronti quanto nei confronti di chi lo leggerà. E' un atto di fiducia ed attenzione sapere di poter usare stili diversi e ricercati con persone capaci di poterli cogliere. E la cosa fa felici.
    La seconda è che questo Suo intervento, che ne intervalla altri di dubbia comprensione, Lei lo ha pubblicato, mi permetto di supporre, per raccogliere conferme alla sua "tesi" che, evidentemente, raccoglie vasta approvazione.
    Ringrazio sentitamente per i Suoi pregiatissimi auguri natalizi. Per le britanniche cose è con cuore profondamente contrito dopo le violente bastonate alle regali costole ricevute da Her Excellency Camilla Rosemary Duchess of Cornwall che La prego di volerle riservare nelle Sue preghiere una deferente prece.
    Mx

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  4. "altri di dubbia comprensione"?
    La semplicità e il dono della sintesi dei pensieri sono doni, da chiedere al cielo. Noi ci proviamo.
    Provvederò nel ricordo della suddetta Duchessa.

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