giovedì 11 ottobre 2012

NON NOVA, SED NOVE

Oggi mi permetto una licenza ambrosiana. Un po' per nostalgia, un po' perché penso che questo brano, messo qui in questa giornata possa illuminare molto. 
Mantenere desta l'attenzione ai segni dei tempi, a ciò che accade nella nostra vita e nella vita di chi ci sta accanto. Cercare di comprendere il mondo stando dentro questo mondo, che è tutto da amare e illuminare con la luce della Verità, perché l'ombra e la bruttezza della Menzogna, che rende l'uomo schiavo, siano a poco a poco allontanate dal suo cuore. Un cuore di figlio e, per questo, liber-o. 

Ricordare il grande evento del Concilio Vaticano II vuol dire essere disposti, di nuovo, a convertire il cuore, a guardare a Gesù come all'unico vero Maestro, capace di dirci quale via seguire per annunciare a tutti il nome di Dio, il nome del Padre. 

Ecco allora che la Parola di oggi parla da sola, nella sua semplicità, nella sua precisione, nel suo essere parola schietta e diretta. Senza altri commenti, nostalgie o divisioni ideologiche. Solo chi ha nel cuore Gesù e il suo Vangelo, ama davvero la Chiesa. Tutto il resto sono solo parole di uomini... 


«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». 


Lc 21, 25-33


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