sabato 19 giugno 2010

CON UNA ERRE SOLA

Ok, va bene. Parliamo di rondini.
Avrei voluto parlare di coccinelle, ma tant’è… parliamo di rondini!
Perché farlo? Perché le rondini sono animali eccezionali. Penso di amarle.
Se credessi nella metempsicosi non sarebbe male pensare di finire nel corpic-ino di una rondine.
Forse si è troppo abituati a vederle o a sapere che ci sono. Ma perché dovrebbe essere scontato che ci siano? Voglio dire, perché ogni anno dovrebbero tornare? Perché lasciare le calde, o comunque miti, praterie africane, dove insetti e sole sono assicurati, per venire da noi, da noi barbari e latini, da noi che le uccidiamo uccidendo il loro cibo, che non permettiamo loro di farsi casa, di farsi una famiglia, di riempire i nostri cieli e i nostri tramonti del loro libero e liberante garrire?
Perché dall’Africa tornano le rondini? Metafora o no, vorrei saperlo! Anche se dovesse essere solo una domanda che in qualcuno che legge accende la curiosità di guardarle, di cercarle, di pensarle. Pensare a una rondine mi fa venire voglia di cercarla in cielo, di guardare il cielo, di cercare il cielo. Ora sta più o meno piovendo, e penso che Allegra e Giullare stiano riposando. Ma domattina, quando il sole comincerà ad accarezzare ogni metro quadrato della Valle, saranno loro, rondini. Una parte da un punto, l’altra da un altro. Si chiamano, cantano insieme. Partono come una squadra e arrivano una dopo l’altra a destinazioni casuali. Se pensi siano matte hai paura che possano venirti addosso, che possano ferirti, che possano farti male. Ma se le ami non hai paura di loro, le cerchi e loro cercano te. Giocano con te. Sono come dei delfini attorno alla carena della barca. Le rondini sono i delfini dell’aria…

Di tutto ciò mi compiaccio.
Continuo a leggere a piccole pagine il libro da tanti consigliato. Il giudizio per ora rimane segreto.
Ma ho voglia anche di dire di quella coccinella.
Sì, perché dopo giorni di stufevole pioggia finalmente l’altro giorno è sembrato comparire un raggio di sole! Così, passeggiando lento lento e vigilando sui miei piccoli compagni di viaggio, mi sono fermato un poco, seduto su una panch-ina. Per terra una pozzetta d’acqua e con fatica tremenda un insettuccio che nuotava disperatamente verso la riva, cioè verso la mia panch-ina. Poi all’improvviso, qualcuno, di fianco a me:


“Guarda una coccinella!”.
“Ma no! Non è una coccinella!! Non vedi, è arancione e senza punti?! Le coccinelle sono rosse e con sette punt-ini neri”

lui si deprime un pochetto, non molto. Allora per permettergli di segnare l’1 a 1, dopo qualche istante gli chiedo:

“Ma le galline sono mammiferi?”
“ Beh...si, certo, fanno le uova ma sono mammiferi! Perché me lo chiedi?”
“…”

Il tutto è proseguito notando come la pseudo-coccinella, annoiata dal nostro discorso, spiegando le ali, si è allontanata da noi posandosi sul tronco di un albero, finalmente al sicuro, dall’acqua…e da tanta follia!
La natura sa come difendersi da noi bestie!

aNdRe


QUOTATION: "Non è difficile...è solo un po' più articolato..." Giovanni Battista Lacca

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