domenica 14 novembre 2010

COERENTI, NONOSTANTE TUTTO



Se c’è un comportamento che ai nostri giorni sicuramente è degno di nota, questo è di certo il comportamento di una persona coerente. Tuttavia la coerenza non è mai una virtù assoluta. Non lo è, per esempio, se la si vive tra il pensare e l’agire male. Essere coerenti vuol dire far “aderire” ciò che si pensa a ciò che si fa. Allora le azioni non smentiscono mai le parole dette. Quanta rabbia ci viene quando grandi promesse, bei discorsi, convincenti comizi non trovano poi riscontro nella vita reale! L’incoerente, il ciarlatano, l’ipocrita (il “fariseo”) danno fastidio, soprattutto ai giovani, soprattutto a chi cerca di dare fiducia agli altri. D’altra parte, però, quanta stima abbiamo nei confronti di persone coerenti! Una persona coerente la si apprezza, la si ammira, si cerca di imitarla. Anche a costo di qualche fatica, anche a costo di qualche sacrificio.
Ascoltando le parole di Gesù, tremendamente serie e drammatiche, mi viene da pensare subito all’importanza, per noi cristiani, di vivere la nostra fede in maniera coerente, di vivere bene ogni occasione che ci è data di dare testimonianza. Nonostante tutto. Proprio così: nonostante tutto! In quel “tutto” Gesù sembra metterci ogni possibile prova, ogni possibile dolore, ogni possibile male: la nostra fede può essere messa alla prova da un male non imputabile all’uomo (terremoti, carestie, malattie); da un male che proviene dalle scelte degli uomini (guerre, rivoluzioni); da un male che arriva a colpire anche gli affetti più cari: delusioni e tradimenti da parte di genitori, fratelli, parenti, amici. Da un male che arriva a versare addirittura sangue innocente. Di fronte a tanto male, spesso letto sui giornali o raccontato in maniera cruda alla tv, ci poniamo tante domande, alle quali abbiamo oggettivamente poche risposte convincenti. Ci si chiede perché Dio permetta tutto questo, perché non intervenga a sistemare qualche situazione “un po’ troppo” negativa. Me lo sono chiesto anche io leggendo questo brano del Vangelo di Luca, cercando di capire cosa veramente conta, cercando di capire cioè, cosa ci chiede di fare Gesù.
Mi sembra chiaro: Gesù ci chiede di non perdere la speranza, di non smettere di avere fiducia in Lui, di non avere paura! La paura è spesso la prima causa dell’incoerenza e quindi di una cattiva testimonianza.
I discepoli di Gesù, i cristiani, sanno che l’ultima parola non è mai del male, non è mai della morte, ma sempre della vita, sempre dell’amore. I discepoli di Gesù, guardando a Lui, credono nella sua Risurrezione, sanno che dopo la morte c’è la vita donata da Dio, la vita vera, la vita eterna. I discepoli di Gesù sanno che solo con la perseveranza, che nasce dal fidarsi di Lui, è possibile salvare la propria vita. A Dio, che Gesù ci insegna a chiamare Padre, non interessa salvare le pietre delle grandi costruzioni, delle quali non rimarrà nulla, ma la vita dei suoi figli, la vita di ciascuno di noi. Per questo nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto: perché, nonostante tutto il male che subiamo, a cui assistiamo o di cui siamo responsabili, Dio continua ad amarci, fino alla fine, fino a dare, Lui, la vita al nostro posto.

NoiBrugherio, sabato 13 novembre 2010

2 commenti:

  1. Eppure non è facile essere coerenti...per lo meno per me. Ma mi chiedo: perchè? Perchè non riesco ad essere coerente fino in fondo, "nonostante tutto"? Perchè non riesco ad aderire pienamente, negli atti concreti, alla mia fede, alla mia volontà, ai miei pensieri? Eppure essere coerenti dovrebbe essere naturale tanto quanto respirare. Il mio agire concreto dovrebbe essere inevitabilmente la distensione della mia fede, di ciò che penso, di ciò che voglio. Spesso, però, non è così. Io mi chiedo ancora: perchè?
    La vita vissuta coerentemente secondo gli insegnamenti di Gesù sarebbe estremamente "facile". E' naturale, infatti, che la vita sia vissuta secondo la parola di Dio, oltre ad essere una vita felice. Meno facile, tuttavia, vivere coerentemente. Un'altra volta: perchè? Perchè non riesco ad aderire totalmente ad una chiamata certa, agli insegnamenti di Gesù, che pure so essere veri, giusti, belli, senz'altro i migliori? Perchè non riesco ad essere coerente con l'Amore, in cui credo e so che è ciò che ci vivifica, che ci fa essere, che è grandioso e assoluto?
    Al momento non riesco a darmi una rispoosta.
    Di una cosa però sono assolutamente certo, che Dio mi ama. Gesù mi ha molto aiutato, chiamandomi all'Amore, venendomi ad incontrare, e mi aiuterà ancora. So che è al mio fianco e mi sta aiutando, proprio e soprattutto in questo momento. La Sua presenza riempie la mia vita. Lui mi sta tendendo la mano e mi sta donando il Suo Amore. Come posso, a questo punto, non essere più coerente?

    Grazie a te, a Dio, a ogni cosa

    A. nonimo

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  2. come direbbe qualcuno: cor-aggio!!
    ciao, A.nonimo

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