sabato 29 giugno 2013

IL BATTITO DEL SOLE


Ci sono scene nella vita di tutti i giorni che tolgono le parole e il fiato. A volte fanno anche commuovere. C'è un'età della vita dove l'aggressività e un po' di rabbia si sfogano verso gli altri attaccando gli affetti e i sentimenti che si provano per i propri genitori. È l'età delle scuole medie e l'insulto più cattivo è sempre quello rivolto alla mamma. Quando succede, a quell'età, non si capisce più niente: si risponde con altrettanta aggressività o, peggio, si passa alle mani.
È successo anche ieri pomeriggio tra due ragazzi del centro estivo. Un insulto a mamma e la reazione fisica non ha tardato ad arrivare. Come responsabile sono intervenuto, isolando i due attaccabrighe (uno dei due dolorante e piangente per il calcio ricevuto a risposta dell'insulto) e preparandomi alla solita esortazione: avete entrambi torto, ma chi passa alla violenza fisica è più colpevole dell'altro.
Rimprovero il primo, che si medica con il ghiaccio la parte infortunata e lo congedo, preparandomi al predicozzo per il secondo, il manesco di turno. Ma... vengo anticipato da un gesto che mi ha lasciato pietrificato. Una mano tesa da parte del più infortunato e una frase "Dai, facciamo pace!".
Io immobile. Il manesco mi guarda, guarda la sua vittima, tende la mano per far pace, ma si accorge che non basta per dire la cosa bella che stava accadendo. Serviva un abbraccio. Forte, vero e pieno di commozione e amicizia. Perché a volte solo un abbraccio ci salva la vita, facendo avvicinare  il nostro cuore al cuore dell'altro, per farlo battere insieme, per continuare, insieme, a vivere con lo stesso affetto.
Non servivano altre parole o rimproveri: l'amore, quello puro, quello che più di tutto sa di vita, ha vinto anche ieri.
Ebbene sì: anche quello era Vangelo!



L'idea di "cantare" questa canzone in questo modo la trovo ugualmente fantastica!
che bella roba che è la vita! :)