domenica 23 ottobre 2011

Trillo - Il trillo è dato per la velocità

Il trillo è dato per la velocità. 
Scrivo questo "trillo" perché è così, nel tempo di un trillo, che ho visto trasformarsi l'umore di tante persone, questa mattina, tra una messa e l'altra. L'umore di tanti ragazzi e i loro occhi. Spaventati. 
Scrivo questo trillo non perché abbia voglia di aggiungere parole ai forse un po' scontati commenti circa l'accaduto. 
Scrivo questo trillo perché a metà pomeriggio un bimbo mi è venuto a cercare e tutto preoccupato mi ha chiesto: "Hai sentito cosa è successo al pilota ricciolino?". Alla mia risposta affermativa ha aggiunto: "Adesso il suo amico Valentino sarà triste e piangerà per tanto tempo". 
Già. 
Scrivo questo trillo perché qualcuno, nel tentare di realizzare il suo sogno, può perdere anche la vita; e penso sia questo il criterio più alto e sacrosanto per definire una passione che, paradossalmente, può far vivere.
Scrivo questo trillo perché al di là di tutto, al di là del fatto che non "tifavo" per lui, la morte oggi ha portato via un altro '87. Scusate se sono un po' orgoglioso di quest'annata e oggi un po' triste. 
Per quello che ho potuto vedere in questi nostri 24 anni, morte e strada son state fin troppe volte alleate. In maniera differente, sicuro. Ma con sempre lo stesso tragico finale a far riflettere e pensare, purtroppo o per fortuna, fin dalla più giovane età, a quel passaggio obbligatorio che tutti ci aspetta e dal quale, "grazie al cielo!", Qualcuno una volta per tutte ci ha già salvato! 

Il trillo è dato per la velocità.
On the road...



QUOTATION: "Vai e insegna agli angeli come si impenna"

giovedì 20 ottobre 2011

"IL RAGAZZO HA TALENTO!"

Il ragazzo ha talento!” 



Ha capito una cosa importante. Ha avuto una intuizione condivisibile e condivisa da molti, messa in pratica, forse, da un po’ di meno. Le parole dette in questa canzone di Niccolò Fabi parlano tanto: nelle immagini belle, simpatiche, leggere. Giovani. Sì, giovani! Senza ideologie o nostalgie. 
Agli adolescenti che ci sono stati affidati. 
A tutti...loro.

Non si può cercare un negozio di antiquariato in via del corso” 
Inutile è cercare una cosa preziosa, la direzione che ti spetta per essere te stesso, in un posto affollatamente caotico. La via del corso, il corso d’opera, il “diem” da cogliere a poco a poco, man mano che si va avanti, quell’importante viaggio che supera la meta.... Che confusione! 

Ogni acquisto ha il suo luogo giusto e non tutte le strade sono un percorso” 
Eccolo, eccolo il cammino! Ecco la meta, ecco la rotta da seguire: un percorso, non una strada, non un’evasione, non un branco, che si eccita di indignazione, non un fuoco da spegnere per aver sbagliato, non mani da mordersi per il rimorso, non rimpianti disillusi o rassegnati “vabbè”! 

Raro è trovare una cosa speciale nelle vetrine di una strada centrale.
Per ogni cosa c'è un posto ma quello della meraviglia è solo un po' più nascosto” 
 Meraviglia, stupore, passione. Voglia di conoscere. Lo diceva già Aristotele: “Prima meravigliati e poi conoscerai!” Cosa speri di trovare e capire se smetti di meravigliarti e di sperare? Troverai te stesso, forse, un po’ più vecchio. 

Il tesoro è alla fine dell'arcobaleno che trovarlo vicino nel proprio letto piace molto di meno” 
Cosa mi chiedi? 
Di capire. 
Che cosa? 
Come fare?
A far che? 
A trovare il tesoro. 
Che cos’hai nello zaino? 
Una tempesta, può bastare? 
Per iniziare, ovvio. 
E poi? 
E poi c’è l’arcobaleno. Ma prima fatica a cercarlo. Fatica a trovarlo. Fatica a crearlo. 

Come cercare l'ombra in un deserto o stupirsi che è difficile incontrarsi in mare aperto. 
Prima di partire si dovrebbe essere sicuri di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri. 
Allora io propongo per non fare confusione a chi ha meno di cinquant'anni 
 di spegnere adesso la televisione” 
Non partire se cerchi quell’ombra a sud. Non salpare se vuoi la compagnia di qualcuno nel mare dell’ovest. Non siamo gli unici a dirti che hai bisogno di una meta, di un sole che ti scaldi, di una polare che ti guidi, di un amore che ti ispiri, di una patria da sognare. Aspetta, fermati, in silenzio. Fai tacere e ascolta! Impara, una buona volta ad ascoltare il silenzio. Sentirai, alla fine di ogni suono, due battiti e una pausa: il tempo dei tuoi ricordi e lo spazio del tuo desiderio. 
Un sogno da realizzare. 

Non si può entrare in un negozio e poi lamentarsi che tutto abbia un prezzo se la vita è un'asta sempre aperta anche i pensieri saranno in offerta” 
Puoi andare lo stesso. Subito. Attento alle scottature e ai colpi di freddo. Le prime ti tolgono la pelle di dosso, anche se a procurarsele ci si diverte un sacco. Le altre, più facili e comuni, ti rallentano e possono intristirti. Non lamentarti: né il caldo né il freddo son male, è come ti ci metti nella vita che può fare la differenza. 

Ma le più lunghe passeggiate le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo non so dove l'ho comprate di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta” 
Mi sembra una bella assicurazione, no?



Perché l'argento sai si beve ma l'oro si aspetta



sabato 15 ottobre 2011

SORRISI "A GRATIS"

Nei giorni dei festeggiamenti per la mia ordinazione diaconale ho ricevuto numerose lettere e messaggi di auguri. Manifestazioni di affetto scritte, che rimangono come ricordi rileggibili in ogni momento, come faccio spesso in queste sere pensando ai volti e alla storia di queste persone e di cosa sono state nella mia vita. Tra questi biglietti, però, ce n’è uno che ho ritrovato proprio oggi, scritto da persone che non conosco. La busta esternamente è anonima. Dentro due fogli. Uno scritto e un disegno. 
Li riporto entrambi, perché voglio condividere questa bella semplicità che mi ha fatto sorridere...a gratis!

Ciao Andrea, tu non ci conosci ma noi sappiamo che sabato 1 ottobre riceverai l’ordinazione diaconale e il 9 giugno diventerai sacerdote. Siamo bambini di 4a e quest’anno riceveremo nella Messa di prima Comunione il Sacramento dell’Eucarestia. Ci siamo presi l’impegno di pregare per te chiedendo a Dio Padre di aiutarti ad essere sempre testimone del suo grande amore. “Risplenda sempre la tua luce davanti agli uomini”. Chiediamo anche a te di pregare per noi così che Gesù ci possa aiutare ad essere pronti ad incontrarlo nel pane e nel vino consacrati. 
 BUON CAMMINO 
Alessia 
AliceT.


Nella vita, come in matematica, la semplicità risolve un sacco di problemi. 
E ti fa pure sorridere! 


lunedì 3 ottobre 2011

RISPLENDA LA VOSTRA LUCE DAVANTI AGLI UOMINI

Cosa sia successo veramente lo devo ancora capire. Per il momento mi sono accorto che la parola grazie non basta a dire quello che sento per le tante persone che mi sono state vicino la settimana scorsa, sabato mattina, sabato sera e ieri. Non bastano sei lettere per esprimere quello che provo. O forse sì, forse bastano, nel senso che non servono altre parole quando ci si sente voluti così bene e si vuole ricambiare quel bene. Allora: GRAZIE!
Riporto, qui sul blog, il testo di quella specie di tentativo di discorsomeliapredichin-a di sabato sera. L’ho scritto pregando sul testo del Vangelo di Matteo (Mt 5, 13-16), pensando a quello che ho vissuto negli ultimi anni, ri-cordandomi (cioè ri-portando al cuore) tutti i volti delle persone a me più care e che ho incontrato lungo il mio cammino. Sapendo che qualcuno, per causa di forza maggiore e matrimoni vari, non ha avuto l’onore di annoiarsi ad ascoltarmi in diretta, ho voluto dar loro la possibilità di addormentarsi leggendola qui su Diapason. E poi… l’etichetta “da quale pulpito” finalmente potrà essere lecitamente usata, senza problemi di sorta.
Da quale pulpito?
Il mio!

"Risplenda la vostra luce davanti agli uomini"


È questa la frase del vangelo di Matteo, che i miei compagni ed io abbiamo scelto come motto per le nostre ordinazioni, diaconale e presbiterale. È un invito molto forte, che il Signore Gesù rivolge ai suoi discepoli, a tutti i suoi discepoli, cioè a tutti coloro che hanno capito, ad un certo punto della loro vita, che ASCOLTARE quello che Lui ha da dirci, STARE con Lui, INCONTRARLO il più spesso possibile (in una parola: SEGUIRLO), vale veramente la pena. Anzi: può valere veramente TUTTA UNA VITA!
Ci siamo voluti riconoscere in questo invito dopo che, per molti anni, siamo rimasti alla sua scuola, imparando da Lui. Abbiamo imparato tanto, è vero, ma dopo questi cinque anni di Seminario, posso dire  di aver ancora bisogno di tempo, di vita, per imparare sempre più a fare quello che Lui, il Maestro, ci chiede precedendoci sulla croce: Gesù, sulla croce una volta per tutte e nell'Eucaristia OGNI GIORNO, continua ad amarci, donandoci la sua vita, tutta intera!
E così ci insegna LA COSA PIÙ IMPORTANTE, al di là delle tante parole e delle tante teologie imparate: alla domanda "che cos'è l'amore?" (domanda che molti di voi in questi anni mi hanno fatto) la risposta è "dare la vita!", senza risparmiarla per qualche pigrizia o apparente vantaggio personale; perdere la vita, regalarla perché altri possano vivere. Come direbbe (o meglio, ha scritto) qualcuno: "l'amore è dare il sangue".
Ma chi può riuscire in questa impresa se perfino gli amici più intimi di Gesù, (gli amici!...più intimi di Gesù) al momento della verità della loro amicizia, sono TUTTI scappati?
Chi può riuscire a voler bene così, ad AMARE così, quando ci accorgiamo tutti i giorni di non essere capaci di perdonare neppure le persone che si stanno più vicino?

La vita, a volte, sembra essere colorata tutta di NERO, così che spesso non solo ci troviamo incapaci di provare sentimenti buoni nei confronti degli altri, ma addirittura di avere PAURA e di SCAPPARE: scappiamo da NOI STESSI, scappiamo dagli ALTRI, scappiamo dalla REALTÀ in cui viviamo e, alla fine, a furia di scappare da tutto, scappiamo anche da DIO!
Quando Gesù è stato tradito da Giuda e rinnegato tre volte da Pietro era NOTTE. C'era BUIO. Il NERO e le TENEBRE facevano da padroni. E questi discepoli del Maestro di Nazareth non riuscendo a  sopportare tutto questo nero, hanno avuto paura e sono scappati: l'uno facendola finita e l'altro piangendo amaramente per aver rinnegato e tradito il suo migliore amico.
Quando non riusciamo più a voler bene a chi ci sta accanto, allora la vita diventa buia, tenebrosa, come una notte senza stelle e senza luna. Senza più punti di riferimento, senza più LUCE, siamo spenti, annoiati, persi, a volte disperati.
Eppure, in una notte tanto buia, ci possono tornare alla mente le parole di Gesù:
"VOI siete la luce del mondo!"
Sembra strano, fatichiamo a crederGli, ma la fiducia che Dio, che è Padre, ripone in ciascuno di noi è così grande da poterGli far dire, per mezzo di suo Figlio, che NOI siamo la LUCE del mondo.

Noi possiamo essere quella luce che illumina le tante tenebre che avvolgono la vita.
Noi siamo quella luce capace di illuminare l'esistenza di chi ci vuole bene, di chi fa parte della nostra vita, di chiunque incontriamo ogni giorno, per strada, a scuola, al lavoro... .
Noi siamo quella luce, come piace dire a me, NONOSTANTE TUTTO! Sì, nonostante i nostri limiti, nonostante le nostre eterne fragilità, nonostante i nostri errori e peccati.
Noi tutti siamo quella luce di cui il mondo ha bisogno!

NON siamo quella luce, che da pochi giorni sappiamo non essere la più veloce, così invincibile, così perfetta. Perché spesso non siamo i più veloci, non siamo invincibili, né tanto meno siamo gente perfetta!
NON siamo quella "luce artificiale" che abbaglia per illuderci e inganna promettendo successo senza fatica e la fama eterna. Ce ne rendiamo conto sempre di più: chi vive in questo modo non è veramente felice!
NON siamo nemmeno quella luce che acceca i sensi, li stordisce, facendo dimenticare i problemi e la fatica del vivere, come farebbe una droga, come fa la droga!, che fa sballare la vita in un solo momento a prezzo di tutta la libertà!

NOI siamo la luce del mondo perché è Qualcun altro ad illuminarci, come succede alla Luna, che brilla nella notte della luce riflessa del Sole (e questo il nostro amico Vincent lo aveva ben capito!).
NOI siamo il sale della terra perché è Qualcun altro che ci insegna come essere SAPORE per la vita degli altri.
Noi siamo illuminati dalla Sua luce e possiamo far luce non perché siamo i più bravi o i più intelligenti, ma perché siamo TREMENDAMENTE amati da un Dio capace di ABBRONZARCI con il suo amore, del suo amore. Un Dio capace e che vuole regalarci la sua vita, tutta intera, tutti i giorni!
Straordinario!
È questo forse il segreto della nostra luminosità e del nostro essere sapore: non la bravura, non l'intelligenza, non la bellezza di come siamo fatti fuori, ma il continuo BISOGNO di ESSERE amati, di SENTIRCI amati e cercati da un Amore così grande!

Auguri a tutti, per le vostre, nostre, belle e luminose vite!