Ho sempre amato questa settimana. Una settimana santa, cioè sacra, vera, autentica, capace di farmi fare davvero silenzio, capace di farmi vivere la solitudine senza la paura di sentirmi solo, anche se tutto ciò che sono chiamato a vivere in questi giorni santi sarà un lento avvicinarmi alla solitudine più grande, quella della morte del Figlio di Dio, immagine cruda e terribile della morte di ogni figlio di Dio che muore, soprattutto del figlio innocente.
Ho iniziato questa nuova e autentica settimana questa sera, portandomi avanti sulla storia, buttando l'occhio quasi sul finale del racconto. Mi sono letto - diciamo - i capitoli finali del dramma, quelli che descrivono la parte più interessante, più cruenta, ma anche più emozionante. Fino a quando, su tutta questa storia, qualcuno ha deciso di metterci una pietra sopra
"ed essi andarono e assicurarono il sepolcro,
sigillando la pietra e mettendovi la guardia"
sigillando la pietra e mettendovi la guardia"
scrive Matteo, nell'ultima riga del suo racconto della Passione di Gesù.
L'incredulità umana ha bisogno di assicurare il silenzio e la morte del Figlio di Dio; necessita che una pietra sigilli e nasconda per sempre Gesù, la sua storia, le sue parole, il suo messaggio; ha interesse affinché nessuno parli più di ciò che
"quell'impostore disse mentre era vivo: dopo tre giorni risorgerò".
Oggi tutto ciò sembra assurdo: sembra assurdo pensare che Gesù, il figlio di Davide, accolto tra rami d'albero sventolati a festa, possa essere considerato un impostore da crocifiggere:
"ogni giorno stavo nel tempio seduto ad insegnare, e non mi avete arrestato"
Un impostore, la cui vita vale meno di quella di un brigante, o forse vale allo stesso modo di quella di quel Barabba, anch'egli figlio dell'Abbà presentato sempre come buono e misericordioso, eppure tante volte sentito così lontano dalla vita dei suoi figli. Sembra assurdo pensare che, dopo una morte così violenta, il silenzio della tomba piena verrà sostituito dal silenzio di un sepolcro vuoto.
Sembra assurdo assistere e voler partecipare alla storia di un uomo incredibile, che chiede soltanto di essere creduto. Un uomo che ha cambiato e condizionato il corso di tutta la storia dell'umanità. Un uomo che per entrare da re nella sua città ha chiesto soltanto la schiena di un somaro.
Assurdo un re così?
Assurdo un uomo così?
Assurda questa autentica settimana?