mercoledì 15 febbraio 2012

BASTA POCO CHE CE VO'?

Ho invitato quest'uomo a parlare ai ragazzi che il Cielo mi ha affidato, martedì scorso. Un'ora prima di quella serata ho mangiato con lui un trancio di pizza, chiacchierando delle cose del mondo. Cose che tutti sanno, ma che a nessuno fa comodo cambiare. Meglio: cose che scomodano. E quindi rimangono così. L'incontro è andato bene. Tutti colpiti dalle sue parole. Eravamo un centinaio. 
Poi, ieri pomeriggio, ho trovato un articolo che mi ha spiegato cosa c'è stato nel passato di quest'uomo. 
Non ci avevo pensato più di tanto durante il nostro chiacchierare.

Sapevo che era in carcere da quasi quarant'anni e che in quel momento si trovava da me con un permesso speciale. Mi sono fidato e ho voluto fare incontrare i miei ragazzi con lui. Per fortuna!

Andraous, 4 omicidi: " vivo tra mille rimorsi, ma la poesia mi ha cambiato " trascorrera' la Pasqua a Cavalcaselle (Verona) in licenza premio, in compagnia della mamma e della figlia 

CAVALCASELLE (Verona) . A Francis Turatello, "Faccia d' angelo", boss della mala milanese che era rinchiuso nel penitenziario di Bad' e Carros a Nuoro, squarciarono il petto, strapparono gli intestini e addentarono il cuore. A Massimo Loi, appena 22 anni, in carcere a Novara per un sequestro di persona, staccarono la testa, ci giocarono a calcio e infine la gettarono nella tazza di un water. Era il 1981. Nelle carceri italiane, la "giustizia" veniva amministrata da un manipolo di detenuti fatti a immagine e somiglianza di Hannibal Lecter, lo psichiatra folle del film Il silenzio degli innocenti. Cannibali. Quasi tutti spietati gregari di Cutolo, di Vallanzasca, o di Epaminonda. Vincenzo Andraous, detto il "boia", era uno di loro. Una fedina penale nera come la pece: omicidi, rapine, evasioni. Doveva morire anche lui, il 29 aprile 1987, quando nell' aula bunker di piazza Filangieri, a Milano, al termine di un' udienza processuale, due imputati di un clan rivale gli si avventarono contro armati di punteruoli e lamette. Ci vollero duecento punti di sutura per ricucirlo. Adesso lo chiamano il "poeta". Ha 40 anni e gli ultimi 18 li ha trascorsi in galera. Deve scontare un ergastolo ("non cinque, come hanno scritto i giornali"). Ma, anziche' tra le mura della prigione di Voghera, oggi festeggia la Pasqua a Cavalcaselle, sul lago di Garda. E arrivato giovedi' sera. Ritornera' in cella martedi' . Licenza premio per meriti artistici. Perche' Andraous oggi e' proprio un' altra persona. Scrive liriche delicate. E partecipa con profitto a concorsi letterari. Come il buon ladrone crocifisso due giorni fa sul Golgota, Andraous e' sinceramente pentito e si affida alla misericordia di Gesu' : "Credo in Dio fino al punto di temerlo, vivo tra mille rimorsi". E stato ammesso al lavoro esterno previsto dalla legge Gozzini: fa il giardiniere. Gli hanno anche concesso 45 giorni di vacanza l' anno. In carcere ha creato il Collettivo Verde per il recupero sociale dei compagni. Ha stretto amicizia con Marco Pannella. Milita nel Partito radicale. Se non e' redenzione questa. "Si' , mio padre e' davvero cambiato", testimonia fiera l' unica figlia, Ielenia, 19 anni. E motiva: "Si vergogna del male commesso e spera nella grazia per potersi rendere utile agli altri". La ragazza, faccia pulita, nemmeno un filo di trucco, studia per diplomarsi in ragioneria a giugno. Ha esitato molto prima di aprire la porta. Poi ha pensato che i latrati dei due cagnolini avrebbero tradito la sua presenza in casa e non se l' e' sentita di simulare. "Papa' non e' qui, oggi pranza fuori", si scusa. Ha staccato la cornetta del telefono. L' appartamento e' arredato con mobili moderni, senza lussi. "Vivo qui dal 1980, da quando e' morta la mamma . spiega .. Ad allevarmi e' stata la nonna". Romana Gandini Andraous, 60 anni, nata a Rivoli Veronese. La mamma dell' ergastolano. "Aveva sposato un ufficiale di Marina egiziano . racconta la nipote . che l' ha abbandonata con i due figli". Vincenzo ha cominciato presto a farla soffrire: aveva 15 anni il giorno in cui fu arrestato per il primo scippo. Accompagnata dalla nonna, Ielenia e' andata a trovare papa' nei penitenziari di mezza Italia. Di lei l' ergastolano dice: "E' la mia rivincita piu' grande. Abbiamo un rapporto ottimo, anche se, giustamente, censura con violenza il mio passato". Le ha dedicato una delle tre raccolte di poesie che l' hanno reso famoso: Non mi inganno, Samarcanda, Per una Madonna in jeans. "Esser padre, esser figlia: un dilemma che non so sciogliere. Ma l' unica rivincita solo tu. Mia Madonna in jeans". Cosi' la chiama in un componimento. Andraous si e' scoperto scrittore nei bracci di isolamento: "Il silenzio era cosi' assordante che mi misi a leggere libri per non sentirlo. Poi mi consolavo a parafrasare i passi piu' belli. Quando arrivava la perquisizione quotidiana, strappavo le pagine. Non volevo che altri le leggessero". Per fortuna non le ha buttate via. Non avrebbe mai immaginato che si sarebbero trasformate nel suo salvacondotto per questa Pasqua in famiglia.  

Lorenzetto Stefano,  Pagina 11 (11 aprile 1993) - Corriere della Sera


Ci si può spaventare e dire "ma io sono stato con uno così?". Ma sarebbe una domanda senza misericordia. Cuore duro. Sclerocardia. Ci si può invece meravigliare che un uomo così, proprio così!, sia riuscito a cambiare vita. Tutta la vita. Pur continuando a pagare. E se uno che ha morsicato il cuore di una sua vittima e ha giocato a calcio con la testa di un'altra, prima di buttarla nel water, è riuscito a convertirsi così tanto, non possiamo forse noi convertirci sulle piccoli e grande idiozie che ogni giorno ci fanno rallentare la vita?

Nessun moralismo su di lui.
Qualcuno su di noi ci farebbe sicuramente bene.



3 commenti:

  1. ......... grazie per quello che hai pubblicato, molto intenso, anche se da brividi!

    MEmanuela

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  2. Grazie a te, Manuela, per aver letto.
    Qualcuno dice che la vita fa tremare. E' vero!
    a presto

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  3. Sono sempre stato affascinato da ragazzo da questi personaggi della criminalità..e la sua redenzione o pentimento morale mi fa piacere..sono contento per lui..nn è facile portare un fardello cosi pesante e per tutta la vita terrena..e' facile fare il male..e' più difficile fare il bene..Grazie per l'articolo veramente intenso

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