sabato 10 luglio 2010

UN GHIACCIOLO ALL’AMARENA



Ho scoperto che non sono l’unico ad avere un’agend-ina delle cose della vita. Ho scoperto che non sono l’unico ad averla rossa. Mi hanno detto che anche un grande uomo, un magistrato, Paolo, aveva un’agenda rossa. Certo più seria la sua. Così seria che pare l’abbiano fatta sparire!
La mia, per fortuna, c’è ancora e si riempie, giorno dopo giorno, di schegge di vita. Sempre in tasca. Più comoda e fedele di un notebook o di qualsiasi altra invenzione della mela morsicata…
Nei giorni scorsi ero in montagna (o in un deserto, non ricordo) e con altri straordinari compagni di viaggio ho rivissuto l’antichissima avventura dell’uscita di un popolo dalla sua schiavitù, l’uscita di Israele dall’Egitto di Faraone, la scelta non facile dell’uomo che decide di affidarsi a un cammino pieno di insidie e pericoli; che, senza cibo né acqua, sfida il deserto per arrivare nella Terra che Adonay promette, ma che neppure all’orizzonte sembra intravvedersi. La storia dell’amicizia faticosa tra Dio e il suo popolo.
La storia dell’amicizia tra Dio e l’uomo.
La storia dell’Alleanza che ancora oggi dura, tra le difficoltà, i nemici, le piaghe, le persecuzioni, la fame, la sete, i deserti del terzo millennio. Perché quel Mosè dalla vita così strapazzata siamo, in fondo, un po’ tutti noi. Noi che riusciamo soltanto a balbettare i desideri più veri del nostro cuore e che non sempre riconosciamo la presenza della sua figura. Abbiamo bisogno di qualcuno o qualcosa che parli per noi, che pensi per noi, che provi emozioni per noi… . Noi che non vediamo nuvole o colonne di fuoco che riparano dal sole al mezzogiorno o che guidano il cammino nelle notti buie del nostro vivere; noi che ci lamentiamo se piove e se non piove; noi che viviamo l’inverno desiderando l’estate e d’estate ci lamentiamo del caldo, troppo caldo sole: mormorazioni e messe alla prova.
Ma alla fine quell’oasi, quella promessa si mantiene sempre!

Tra una cosa e l’altra in questa strana giornata di “forzato riposo” (la febbre in estate è una cosa brutta!), prima di ripartire per un altro viaggio, mi sembra bello fissare questi momenti. Così da poterli rivivere un giorno. Sono solo brevi parole. Penso di andare avanti un po’ così, in queste settimane. A brevi e rapidi assaggi di vita. Come la pausa ghiacciolo: breve e rapida, gustosa e dissetante.

E allora ecco la pausa ghiacciolo di questa afosa vigilia.
aNdRe

QUOTATION:“Sai che la sofferenza d’amore non si cura, se non con la presenza della sua figura…” Giuni Russo, La sua figura

Nessun commento:

Posta un commento