domenica 23 gennaio 2011

...E FANGO TUTTO IL GIORNO!

Il luogo pare essere lo stesso.
Ma direi che l’effetto è davvero diverso.
Oggi ho letto l’editoriale del giornale del mio partito. Lo ha scritto un prete di non so dove. Le sue parole erano più che altro uno sfogo. Si sfogava contro il fango.
Il fango altro non è che terra unita ad acqua. Della terra e dei suoi frutti viviamo ogni giorno. E pure l’acqua dicono che sia abbastanza importante. L’acqua unita alla terra crea un pastruglio imprigionante che rende brutta, sporca, invivibile ogni situazione.
Il fango – quello metaforico – in questi giorni sembra essere usato da più parti. E sempre e comunque in nome della verità, o di una presunta verità, che ognuno, in maniera del tutto soggettiva, pretende di possedere. Chi comanda su chi giudica, chi giudica su chi comanda; chi vuole far ridere su chi vuole aiutare a vivere.
Et cetera et cetera.
Inutile allungare la lista. Tv e altro son sempre accesi su quelle robe lì.

La cosa abbastanza pesante, noiosa e stufevole è la mancanza di onestà intellettuale. Questo mi stufa parecchio. Ma pare che anche lo scocciarsi di trovarsi di fronte a persone intellettualmente disoneste sia politicamente scorretto e quindi non si può fare. È tutto un circolo nietzschiano che pare portarci oltre. Oltre l’uomo, oltre tutto. In nome di una libertà. La mia libertà, la tua libertà, la sua libertà, la loro libertà. La libertà di insultare tutti (“ma tanto è per far ridere”) dando a tutti dei “pedofili” (che etimologicamente sarebbe “amici dei bambini”, ma che in realtà si potrebbe ben tradurre “i mostri di cui ogni bambino ha paura”). Grazie a persone come i fangofili ("amici del fango") c’è da aver paura a avvicinarsi a un bambino.
A prenderlo in braccio. A fargli fare - come mia cugina adora fare con me – l’aeroplano in aria, sognando di volare sicuro, perché sorretto con la forza delle braccia.
E tutto questo, tutta questa paura, tutte queste accuse, dit-i puntati, diffidenze, accuse, litigate, denunce, insulti, parolacce, bestemmie.. per far ridere?

Sì , è vero. Un po’ fate ridere.

p.s.: sono stato politicamente scorretto? Chissenefrega! [voce del verbo riflessivo chissenefregarsi]
Ho voglia di Verità, per me e per tutti gli uomini che ne hanno bisogno per vivere!

1 commento:

  1. più che ridere direi che il livello raggiunto in questi giorni fa pena; basandosi sulle informazioni date dai tg e anche dai giornali a volte a stento si riesce a tenere il filo di quello che succede nel mondo, mentre rispetto al fatto che qua stiamo tutti impazzendo tutti quanti.. beh, quello spero che stia poco a poco diventando palese!
    credo di aver capito il fatto (o meglio uno di fatti) a cui ti riferisci in questo post... che dire, per quanto possa condividere lo sdegno generale (anche se - e spero di non fare io un commento troppo politicamente scorretto - riguardo alle cause scatenanti dell'indignazione di massa io avrei un bell'elenco di motivi che inizierebbero qualche anno fa e al di là dei recenti gossip!) penso che un vero giornalista in questo momento dovrebbe avere a cuore la possibilità di fornire un po' dell'oggettività e della verità, appunto, che sta mancando su tutti i fronti, non cavalcare l'onda di quello che fa più audience o peggio ancora "più ridere"!

    ciao andre, e non penso che il tuo commento sia politicamente scorretto, solo molto VERO!
    Fra

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