In questi giorni c’è un prepararsi che toglie la voce. Per fare silenzio, per cantare, per pregare, perché le parole siano spese solo per quel mistero inspiegabile che è l’amore. Mistero che fa spesso soffrire, mistero che porta a morire d’amore. C’è chi dice che è possibile amare da morire, ma non morire d’amore. Io penso che sia impensabile amare alla follia, senza mettere in conto di morire, almeno un poco, dentro di noi, a noi stessi, senza lasciare che l’altro (qualunque “altro” sia) trovi spazio in noi.
Ma quanto è difficile!Nei prossimi giorni si rivivranno eventi accaduti duemila anni fa, ricchi, densi, pieni di significato, di senso, di verità e di bellezza. Si passerà dall’intimità di una cena tra amici al dramma di un tradimento; dalla fuga di tutti alla scandalosa bellezza di una morte violenta.
E poi ancora silenzio, nell’attesa che si compia una promessa.
Fare spazio. Tanto spazio.
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