mercoledì 19 settembre 2012

MAI CONTENTI

"A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili? Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! 
È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. 
Ma alla Sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli". 

La domanda è stata fatta quasi duemila anni fa. Ma pare attualissima. A chi paragonare gli uomini di questa generazione? Gente insoddisfatta, mai contenta di quello che ha o non ha. Alla ricerca sempre di un di più che non si riesce mai ad avere. Ma cosa manca? Che cos'è che manca agli uomini e alle donne di questo terzo millennio pre-occupati da mattina a sera in mille faccende, in mille impegni, in mille svaghi ed evasioni, ma mai, mai, mai contenti? Perché non si riesce a "ballare" quando qualcuno "suona il flauto per noi"? Perché non "piangere" se ci viene "cantato un lamento"?
Più che una risposta, forse, sarebbe bene incominciare a porsi la domanda: che cosa manca alla nostra vita per farci stare, finalmente, un po' sereni? 



2 commenti:

  1. "Cominciare da se stessi: ecco l'unica cosa che conta".

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    1. Molto d'accordo.
      E con gran rivoluzione di cuore, aggiungerei io!
      ciao

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