Si canta il Te Deum per ringraziare. Si dice a Dio "grazie" per le cose che in questo anno sono successe, per le cose belle e meno belle, per le persone incontrate, per quelle conosciute, per le parole dette o ascoltate.
È giusto e bello farlo.
Per:
- mamma e papà: perché mi hanno amato e donato la vita;
le persone che mi hanno aiutato a crescere e voluto bene: nonni, zii e i miei tanti parenti;
- i miei educatori: don Peppino, don Davide, don Angelo, perché ci sono e mi donano la loro vita, ogni giorno;
- la mia classe: perché insieme stiamo camminando verso la meta, insieme gioiamo e tutti i giorni comprendiamo la bellezza, ma anche la fatica, di non tenere per noi la vita, ma di perderla per Lui;
- la pastorale vocazionale (Epv): don Alberto, don Tommaso, Barbara, i ragazzi della S. Martino e della vocAdo, perché con loro ho potuto gioire nel seminare parole che chiamano alla vita (vera!);
- don Ernesto e don Paolo: con loro ho camminato in questi anni;
- don Giovanni e don David: con loro cammino e camminerò nel futuro;
- tutto quello che in questi mesi significa per me la parola “Brugherio”: don Vittorino, don Alessandro, don Pietro e i tanti ragazzi incontrati e che sto incontrando, perché ora è questa la vigna in cui lavoro;
- i fratelli e le sorelle che silenziosamente e in ogni parte del mondo mi vogliono bene e mi sostengono;
- i ragazzi dell’OLR, dell’oratorio Olimpo Moneta di Tabiago, del S.Luigi di Baggio, S.Giovanni Bosco di Canzo;
- tutte le persone incontrate e conosciute evangelicamente, incontrate e conosciute a Seveso, che ancora vogliono farmi partecipe del loro cammino;
- Alessandro D’Avenia e il suo romanzo: perché le grandi persone fanno tanto bene e lui è una grande persona;
- Josè Mourinho e la squadra di calcio che ha vinto tutto quello che poteva vincere, l’Inter;
- chi fa della musica il suo sogno, il suo progetto, il suo amore;
- i tanti libri letti che mi hanno aiutato a crescere;
- le chiacchierate, le telefonate, le lettere, le e-mail, gli sms ricevuti e inviati, perché mi hanno costretto a fare i conti non solo con il mio ombelico ma con la bellissima vita dei miei tanti amici;
- (quindi) i miei tanti amici: quelli di sempre e quelli nuovi, per la loro fedeltà e per il loro bisogno (reciproco) di stare insieme;
- le panch-ine: quelle di legno vicino ai cimiteri, quelle di pietra sotto gli alberi e al sole, quelle di metallo in riva ai fiumi, perché senza le panch-ine è difficile diventare grandi;
- la musica e il mio pianoforte: perché con loro continuo a sognare;
- tutti gli amici che non ci sono più sulla terra e che in Cielo continuano a vivere;
- il Diapason: uno strumento musicale e un posto dove poter dire quel po’ di bene che mi appartiene;
- il mio amico Johnny: perché.. lui sa il perché..
È giusto e bello farlo.
Per:
- mamma e papà: perché mi hanno amato e donato la vita;
le persone che mi hanno aiutato a crescere e voluto bene: nonni, zii e i miei tanti parenti;
- i miei educatori: don Peppino, don Davide, don Angelo, perché ci sono e mi donano la loro vita, ogni giorno;
- la mia classe: perché insieme stiamo camminando verso la meta, insieme gioiamo e tutti i giorni comprendiamo la bellezza, ma anche la fatica, di non tenere per noi la vita, ma di perderla per Lui;
- la pastorale vocazionale (Epv): don Alberto, don Tommaso, Barbara, i ragazzi della S. Martino e della vocAdo, perché con loro ho potuto gioire nel seminare parole che chiamano alla vita (vera!);
- don Ernesto e don Paolo: con loro ho camminato in questi anni;
- don Giovanni e don David: con loro cammino e camminerò nel futuro;
- tutto quello che in questi mesi significa per me la parola “Brugherio”: don Vittorino, don Alessandro, don Pietro e i tanti ragazzi incontrati e che sto incontrando, perché ora è questa la vigna in cui lavoro;
- i fratelli e le sorelle che silenziosamente e in ogni parte del mondo mi vogliono bene e mi sostengono;
- i ragazzi dell’OLR, dell’oratorio Olimpo Moneta di Tabiago, del S.Luigi di Baggio, S.Giovanni Bosco di Canzo;
- tutte le persone incontrate e conosciute evangelicamente, incontrate e conosciute a Seveso, che ancora vogliono farmi partecipe del loro cammino;
- Alessandro D’Avenia e il suo romanzo: perché le grandi persone fanno tanto bene e lui è una grande persona;
- Josè Mourinho e la squadra di calcio che ha vinto tutto quello che poteva vincere, l’Inter;
- chi fa della musica il suo sogno, il suo progetto, il suo amore;
- i tanti libri letti che mi hanno aiutato a crescere;
- le chiacchierate, le telefonate, le lettere, le e-mail, gli sms ricevuti e inviati, perché mi hanno costretto a fare i conti non solo con il mio ombelico ma con la bellissima vita dei miei tanti amici;
- (quindi) i miei tanti amici: quelli di sempre e quelli nuovi, per la loro fedeltà e per il loro bisogno (reciproco) di stare insieme;
- le panch-ine: quelle di legno vicino ai cimiteri, quelle di pietra sotto gli alberi e al sole, quelle di metallo in riva ai fiumi, perché senza le panch-ine è difficile diventare grandi;
- la musica e il mio pianoforte: perché con loro continuo a sognare;
- tutti gli amici che non ci sono più sulla terra e che in Cielo continuano a vivere;
- il Diapason: uno strumento musicale e un posto dove poter dire quel po’ di bene che mi appartiene;
- il mio amico Johnny: perché.. lui sa il perché..
..te Deum laudámus:
te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem,
omnis terra venerátur.
te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem,
omnis terra venerátur.